I due marinai, ritirati rapidamente i remi, si erano alzati d'un sol colpo, guardando con inquietudine dinanzi a loro, E FISSANDO GLI SGUARDI SU DI UNA GRANDE OMBRA, che pareva fosse improvvisamente emersa dai flutti.
La stessa voce di prima, potente e sonora, echeggiò per la seconda volta fra le tenebre, PERDENDOSI LONTANA SULLE ACQUE DEL GOLFO.
IL CORSARO NERO udendo quelle parole TRASALÍ, poi stette un istante silenzioso, guardando i due filibustieri con due occhi che pareva mandassero fiamme.
Due volte aveva aperto le labbra come per parlare, E POI LE AVEVA RICHIUSE come se avesse paura di fare una domanda, la cui risposta doveva forse essere terribile.
Il Corsaro rimase in quella posa alcuni minuti, durante i quali il marinaio del canotto lo udí singhiozzare, POI BALZÒ IN PIEDI come se si fosse vergognato di quell'atto di debolezza.
Quando l'amburghese apprese che si doveva preparare il canotto PER FARE RITORNO ALLA COSTA, dalla quale si erano allontanati precipitosamente per un vero miracolo, non poté nascondere il suo stupore e la sua apprensione.
L'avventuriero aveva mandato un grido di stupore e fors'anche di spavento e aveva fatto due passi indietro come se avesse voluto rifugiarsi fra gli spettatori e tradire il segreto, MA IL CORSARO NERO AVEVA COMINCIATO AD INCALZARLO VIVAMENTE, costringendolo a difendersi.
QUANDO IL CORSARO ED I SUOI COMPAGNI GIUNSERO SULLA PLAZA DE GRANADA, l'oscurità era cosí profonda, da non potersi distinguere una persona a venti passi di distanza.
I filibustieri sono ormai fuggiti, QUINDI POTETE ANDARVENE.
CIÒ DETTO il Corsaro gli volse bruscamente le spalle ed uscí, mettendosi di sentinella alla finestra