Rinaldo non istette mai a udire le mie ragioni, ma FURIANDO FORTEmi minacciava di farmi morire(L. Pulci, Morgante, canto X)
Libertà, principio e fonte Del coraggio e dell’onor, Che IL PIÈ IN TERRA, IN CIEL LA FRONTE, Sei del mondo il primo amor(V. Monti, Per la liberazione d'Italia)
Per voi sconvolto il mondo e indiavolato S’agita COME MARE IN GRAN BURRASCA:(G. Giusti, A San Giovanni)
scendon nel vespero umido, o CLITUMNO,a te le greggi: a te l’umbro FANCIULLO(G. Carducci, Alle fonti del Clitumno)
Poi mi parve vedere appoco appocoTURBAR LO SOLE E APPARIR LA STELLA (D. Alighieri, Donna pietosa e di novella etate)
Nella mia prima età, quando s’aspetta Bramosamente il dì festivo, or posciaCh’egli era spento, io doloroso, in veglia,Premea le PIUME(G. Leopardi, La sera del dì di festa)
i miei carmi son proledelle foresteALTRI delle onde,ALTRI delle arene, altri del Sole,ALTRI del vento Argeste(G. D’Annunzio, Le stirpi canore)
E se il piloto ti drizzò l'ANTENNA oltre l'isole egèe, d'antichi fatti certo udisti suonar dell'Ellesponto i liti(U. Foscolo, Dei Sepolcri)
IL VENTO SOFFIA E NEVICA LA FRASCA,e tu non torni ancora al tuo paese!(G. Pascoli, Lavandare)
Amore, benché DI PIANTO E DI SOSPIR SI PASCA, pur lascia ei sempre un non so che di speme, che in fondo al cor traluce(V. Alfieri, Mirra, atto I, scena I)
A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti, o Pindemonte; e BELLA e santa fanno al peregrin la TERRA che le ricetta(U. Foscolo, Dei Sepolcri)
Sonava lontano il singulto: CHIÙ...(G. Pascoli, L'assiuolo)
E del grave occhio glauco entro l'austeraDolcezza si rispecchia ampio e quietoIl divino del pian SILENZIO VERDE(G. Carducci, Il bove)
Lieta dell'aer tuo veste la Luna di luce limpidissima i tuoi COLLI per vendemmia festanti, e le CONVALLI popolate di case e d'oliveti mille di fiori al ciel mandano incensi(U. Foscolo, Dei Sepolcri)
M'ILLUMINO D'IMMENSO